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Punto 5.3.2 - Fattori di struttura


Osservazione posta da Ing. Antonio Perretti, ph.d (Università di Catania - Facoltà di Architettura):
Nell’edilizia del centro - sud Italia è molto diffuso l’impiego delle scala con travi a ginocchio e gradini a sbalzo. Tale schema è adottato indipendentemente dalla geometria e altezza dei fabbricati, ad esempio: 1 - troviamo tanti piccoli edifici con meno nove pilastri (in pianta) e di soli tre piani nei quali, per ragioni architettoniche, le travi a ginocchio generano maglie triangolari chiuse, con q-factor bassissimo, anche minore di 2. 2 - di contro ci sono edifici con grande estensione planimetrica ed altezza, con le pieghe delle travi a ginocchio lontano dai nodi dei telai a maglie rettangolari (MRF), per cui il q-factor potrebbe essere anche paragonabile al telaio a maglie rettangolari vuote, q circa 6.
Con i contenuti del punto 5.3.2 come si risolve il problema della determinazione rapida di q?
A mio giudizio il punto 5.3.2 è estremamente carente e quindi allo stato attuale si dovrebbe adottare sempre la push over, anche per schemi elementari dell’edilizia corrente. L’impiego di fattori di struttura standard (per ragioni economiche sarebbero sempre ben gradite ai costruttori) ma che possono essere estremamente e casualmente pericolosi dal punto di vista statico. Inoltre, c’è il problema che poiché i programmi correnti non consentono la determinazione di q perché si dovrebbe prima progettare tutta la struttura, c’è il pericolo che si mandino in pensione le scale con travi a ginocchio e gradini a sbalzo. Oppure, per ovviare alla push over ‘obbligatoria’, la proposta è quella di ridurre drasticamente il fattore q al pari dei telai a K tipici delle strutture in acciaio, ai quali viene imposto di restare in campo elastico q=1 (con grande dispiacere dei costruttori).