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Punto 4.3.1 - Regolarità


Quesito posto da "Pluto":
La normativa considera regolare in altezza un edificio in cui la massa "rimane costante o si riduce gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla cima dell'edificio (le variazioni da un piano all'altro non superano il 20%)". In un edificio che sto progettando il primo impalcato è a livello terra, quindi senza balconi, mentre tutti quelli superiori hanno i balconi. Di conseguenza, la massa aumenta, sia pure di poco, passando dal primo al secondo impalcato (mentre la norma parla solo di riduzione). Devo concludere che l'edificio non è regolare in altezza?

Opinione del prof. Aurelio Ghersi (Università di Catania):
Ritengo che il principio fondamentale cui si ispira la definizione di regolarità in altezza sia l'assenza di bruschi cambiamenti tra un piano e l'altro. Personalmente non penso che un leggero aumento della massa, come quello citato, possa portare a un peggioramento del comportamento dell'edificio tale da doverlo classificare "non regolare". Probabilmente le parole "rimane costante o si riduce" nascono dall'idea istintiva che l'edifico non possa aumentare di dimensione e peso andando verso l'alto, idea contraddetta dall'esempio citato. L'importante è che tale variazione si massa sia realmente modesta. In tal caso io riterrei soddisfatto il principio generale (cioè la prestazione richiesta) nonostante il non perfetto rispetto della regola applicativa indicata nella norma. Si noti che un analogo leggero incremento può essere riscontrato anche per la rigidezza, in quei casi in cui la sezione dei pilastri rimane costante tra primo e secondo ordine, ma l'altezza dei pilastri del primo ordine è leggermente maggiore.