Editoriale 05/2002

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Quattro chiacchiere su "strutturisti.it"

di Michele Privitera

L'associazione culturale "strutturisti.it" è nata il 2 Maggio 2002, dopo un periodo di forte maturazione dell'idea originaria dell'attuale presidente Antonio Perretti, di proporsi su Internet con un sito sul tema del calcolo e dell'ingegneria strutturale in genere, a supporto degli studenti della Facoltà di ingegneria di Catania che avevano seguito i suoi corsi sull'analisi agli elementi finiti, nell'anno accademico precedente.

Il taglio dato al sito è stato sin dall'inizio provocatorio, ponendo in prima pagina un "superman-strutturista" che rappresenta lo studente o il tecnico che stanco di non trovare confronto nell'ambito in cui opera "libera lo strutturista che ha in sé", abbandonando ogni inibizione.

L'autoironia e lo spirito leggermente provocatorio sono serviti sicuramente a "rompere il ghiaccio" con i visitatori, e di esse rimarrà comunque una nota in futuro, giusto per ricordarsi che per essere ingegneri bisogna esser seri, non seriosi.

Quello che doveva essere un ristretto forum ha incontrato il gradimento di un pubblico che in breve tempo è diventato sempre più vasto ed ha contattato l'organizzazione, sia per proporre nuovi argomenti di discussione che per cercare risposte su problemi di carattere ingegneristico, evidenziando un forte desiderio di confronto e di scambio culturale.

Di contro, si rileva un dato estremamente inquietante dalla corrispondenza pervenuta a strutturisti.it: essa è composta da un gran numero di richieste di aiuto di tesisti di diverse università italiane, riguardo ai problemi più disparati che vanno dalla modellazione strutturale all'utilizzo dei programmi di calcolo.

Il fatto che un allievo ingegnere a ridosso della laurea, cerchi aiuto per risolvere i problemi legati alla sua tesi, scrivendo ad un sito che espone superman nella home page è un fatto gravissimo.

Voglio rifarmi all'aneddoto del tacchino già raccontato dal presidente nell'ultimo editoriale (e farne ulteriore scempio), per fare un paragone tra lo stato d'animo del tacchino alla vigilia di Natale con quello dell'allievo ingegnere alla vigilia della laurea.

La domanda che il tacchino si pone è: perché il mio allevatore che mi ha alloggiato in una stia per pollame e che mi ha nutrito quotidianamente dosando con cura il mangime artificiale, ora mi uccide?

In maniera analoga l'allievo ingegnere si chiede: perché chi mi ha fatto crescere all'interno dell'università e mi ha rimpinzato con programmi didattici più o meno zeppi di nozionismo, adesso mi lascia solo una grande insicurezza sulla mia preparazione e sulle mie capacità?

Personalmente ho avuto la fortuna di incontrare dei Maestri che non hanno la passione dell'allevamento di tacchini, e mi hanno dato, assieme ai loro insegnamenti, anche gli strumenti per valutare cosa sia più utile per la crescita professionale.

Le persone che  hanno tratto qualche riflessione dagli editoriali del presidente ai quali vi rimando (Editoriale Aprile 2001 - Editoriale Aprile 2002) si troveranno sicuramente vicini alla visione complessiva della figura e dell'opera dell'ingegnere alla quale l'associazione si ispira, e sicuramente avrà lo stesso spirito di indipendenza rispetto ai condizionamenti imposti da alcune delle persone che gestiscono la cultura in genere (e nello specifico la cultura di carattere ingegneristico). 

Chiudo citando l'espressione più simpatica che ho trovato in una delle e-mail pervenute a strutturisti, dell'ing. Jacopo Svetoni, che si dichiara un ingegnere in cerca di asilo disciplinare.  

Uno degli obiettivi della neonata associazione culturale "strutturisti.it", sarà anche quello di dare asilo disciplinare a coloro che lo desiderano, proponendo materiale didattico e corsi di aggiornamento di livello universitario, e ponendosi come punto di riferimento per chi ne accetterà lo spirito e le finalità.

m.p.