L'associazione culturale
"strutturisti.it" è nata il 2 Maggio 2002, dopo un periodo di
forte maturazione dell'idea originaria dell'attuale presidente Antonio
Perretti, di proporsi su Internet con un sito sul tema del calcolo e
dell'ingegneria strutturale in genere, a supporto degli studenti della
Facoltà di ingegneria di Catania che avevano seguito i suoi corsi
sull'analisi agli elementi finiti, nell'anno accademico precedente.
Il taglio dato al sito
è stato sin dall'inizio provocatorio, ponendo in prima pagina un
"superman-strutturista" che rappresenta lo studente o il tecnico che
stanco di non trovare confronto nell'ambito in cui opera "libera lo
strutturista che ha in sé", abbandonando ogni inibizione.
L'autoironia e lo
spirito leggermente provocatorio sono serviti sicuramente a "rompere il
ghiaccio" con i visitatori, e di esse rimarrà comunque una nota in
futuro, giusto per ricordarsi che per essere ingegneri bisogna esser seri, non
seriosi.
Quello che doveva essere un
ristretto forum ha incontrato il gradimento di un pubblico che in breve
tempo è diventato sempre più vasto ed ha contattato l'organizzazione, sia per
proporre nuovi argomenti di discussione che per cercare risposte su
problemi di carattere ingegneristico, evidenziando un forte desiderio di confronto e di scambio culturale.
Di contro, si rileva
un dato
estremamente inquietante dalla corrispondenza pervenuta a
strutturisti.it: essa è composta da un gran numero di richieste di aiuto
di tesisti di diverse università italiane, riguardo ai problemi più
disparati che vanno dalla modellazione strutturale all'utilizzo dei
programmi di calcolo.
Il
fatto che un allievo ingegnere a ridosso
della laurea, cerchi aiuto per risolvere i problemi legati alla sua
tesi, scrivendo ad un sito che espone superman nella home page è un
fatto gravissimo.
Voglio rifarmi
all'aneddoto del tacchino già raccontato dal presidente nell'ultimo
editoriale (e farne ulteriore scempio), per fare un paragone tra lo stato d'animo del tacchino alla vigilia di
Natale con quello dell'allievo ingegnere alla vigilia della laurea.
La domanda che il
tacchino si pone è: perché il mio allevatore che mi ha alloggiato in
una stia per pollame e che mi ha nutrito quotidianamente dosando con cura il
mangime artificiale, ora mi uccide?
In
maniera analoga l'allievo ingegnere si chiede: perché chi mi ha fatto
crescere all'interno dell'università e mi ha rimpinzato con programmi
didattici più o meno zeppi di nozionismo, adesso mi lascia solo una
grande insicurezza sulla mia preparazione e sulle mie capacità?
Personalmente
ho avuto la fortuna di incontrare dei Maestri che non hanno la passione
dell'allevamento di tacchini, e mi hanno dato, assieme ai loro
insegnamenti, anche gli strumenti per valutare cosa sia più utile per la
crescita professionale.
Le persone che
hanno tratto qualche riflessione dagli editoriali del presidente ai quali vi
rimando (Editoriale Aprile 2001 - Editoriale
Aprile 2002) si troveranno sicuramente vicini alla visione complessiva
della figura e dell'opera dell'ingegnere alla quale l'associazione si ispira, e
sicuramente avrà lo stesso spirito di indipendenza rispetto ai
condizionamenti imposti da alcune delle persone che gestiscono la cultura in
genere (e nello specifico la cultura di carattere ingegneristico).
Chiudo
citando l'espressione più simpatica che ho trovato in una delle e-mail
pervenute a strutturisti, dell'ing. Jacopo Svetoni, che si dichiara un ingegnere
in cerca di asilo disciplinare.
Uno
degli obiettivi della neonata associazione culturale
"strutturisti.it", sarà anche quello di dare asilo
disciplinare a coloro che lo desiderano, proponendo materiale didattico
e corsi di aggiornamento di livello universitario, e ponendosi come punto
di riferimento per chi ne accetterà lo spirito e le finalità.